The idyll of the White Lotus

“Ascoltami fratello”, egli disse, “ci sono tre verità che sono assolute e che non possono andar perdute, ma che possono rimanere silenti per mancanza di parole.

L’anima dell’uomo è immortale. Il suo futuro è quello di una cosa il cui splendore e la cui ricerca non hanno limiti.

Il principio che dona la vita dimora in noi e fuori di noi, non ha fine ed è eternamente benefico, non può essere ascoltato o visto, ma può essere percepito da chi desidera percepirlo.

Ogni uomo è il padrone assoluto di se stesso, può creare gloria o disperazione. E’ lui stesso a decretare la sua vita, le sue ricompense e le sue punizioni.

Queste verità, grandi come la vita stessa, sono tanto semplici quanto la piu semplice delle menti degli uomini. Sfama con esse chi è affamato”.

Questi quattro aspetti sarà bene ricordarli tutte le volte che tentiamo di uscire da Maya, il mondo esterno, dall’illusione, quando ci sembra di non produrre risultati.

Ricordiamoci che la materia è vuoto, che tutto è energia, lo siamo anche noi, dobbiamo solo intervenire sulla nostra frequenza di vibrazione per creare sintonia con quelle di altre cose o persone. Il tempo è flessibile in considerazione del fatto che l’interpretazione del suo scorrere è determinata da stati di coscienza mutevoli, esattamente come accade nella meditazione. Il nostro patrimonio sensoriale è imperfetto, se va bene è inaffidabile, ma le nostre potenzialità sono infinite. Il nostro cervello è un computer perfetto, ma inutilizzato, ancora più grandi sono le potenzialità dei nostri corpi sottili. I nostri embrioni, specie quelli spirituali, hanno bisogno di costante energizzazione, a tutti i livelli, per potersi sviluppare appieno e con rapidità.