Il terzo occhio…pardon, il primo!

Tre indù ciechi dalla nascita vennero condotti alla presenza di un elefante. Uno di loro toccando una zanna disse che era una lancia. Un altro, toccando la coda, disse che era una fune, il terzo, toccando il corpo disse che era un muro….

Noi siamo come loro, vediamo solo una piccola parte della realtà. Abbiamo bisogno del nostro occhio interiore per conoscere la verità. Siamo in metamorfosi, gli organi del nostro corpo devono crescere e modificarsi per donarci nuovi stati di coscienza e di padronanza. Allora sviluppiamo un percezione bidimensionale e la conseguente avidità per le cose materiali. Solo in seguito a questo possiamo e dobbiamo ritirarci in noi stessi per poterci librare in nuove dimensioni dello spazio. Il cervello vede solo quello che la mente vuole, nell’ipnosi il cervello dell’ipnotizzato vede solo quello che la mente dell’ipnotista gli ordina.

La visione eterica è l’autentica vista dell’essere umano. L’occhio si forma per l’interazione di determinate correnti di forza, tre sono presenti nell’animale e cinque lo sono nell’essere umano. Solamente grazie alla loro interazione sia ha la triplice apertura dalla quale affacciarsi sull’illusione del mondo. Solo acquisendo saggezza e conoscenza l’uomo può dissipare illusione ed ignoranza. Citando Platone nella sua Repubblica possiamo immaginare una sala sotterranea, una caverna, dove uomini sono tenuti prigionieri fin da bambini con gambe e collo legati in modo tale da consentire loro di guardare solo avanti. Dietro e sopra di loro brucia un fuoco e, tra il fuoco e i prigionieri c’è una strada, davanti alla quale è stato costruito un muro, esattamente come il divisorio tra i burattinai e gli spettatori di queste marionette. Questi prigionieri sono lontani dalla vita e possono solamente vedere ombre create dal fuoco sul muro della caverna, non possono girare la testa. Cosa potrebbero supporre se parlassero tra di loro? Cosa supporrebbero se sentissero una voce che proviene dal di fuori, vedendo solo le ombre? Crederebbero solo che le ombre siano reali. Se ora venissero liberati e sottratti alle loro illusioni, cosa accadrebbe? Se l’uomo fosse costretto ora a mettersi in piedi, dopo aver passato tutta la vita seduto, a girare la testa, a guardare il fuoco…..le azioni sarebbero dolorose. Se gli fosse detto che quello che prima vedeva era solo illusione e gli venisse chiesto di definire gli oggetti che ora vede, sarebbe confuso. La luce diretta del fuoco ferirebbe i suoi occhi….con il risultato che vorrebbe ritornare indietro per trovare rifugio nelle ombre di prima, molto piu rassicuranti.

Quando vedrà una mente confusa e incapace di vedere, non riderà senza pensare, ma si chiederà se è venuta da un mondo più luminoso ed è confusa per l’oscurità oppure se è abbagliata dalla luce del mondo piu luminoso dove è appena entrata.