La supremazia dell’Avere sull’Essere

Oggigiorno la nostra società difende un concetto estremamente superficiale di intelligenza, assolutamente apparente. I bisogni materiali vengono soddisfatti mentre quelli legati alla solidarietà, condivisione, amore, compassione, consolazione, solo per citarne alcuni, rimangono inascoltati.

Abbiamo una maggioranza di persone che sono apparentemente forti e sicure di sé,  in realtà incapaci di pensare ed agire criticamente, questo a causa della pressione culturale che esiste nei Paesi capitalisti. La  capacità intelligente o stupida si basa sul cambiamento che la persona è in grado di esercitare sull’ambiente e sulla sua abilità nel rispondere al contesto in cui vive. La consapevolezza è l’unica vera strada che possiamo percorrere, ma è difficile da attuare, tutti ne parlano ma ben pochi la attuano. E’ vivere nel presente, creando al momento, senza meccanicità dettata da eventi passati.

L’agire contro il re-agire, scegliendo una risposta appropriata alla situazione che stiamo vivendo, senza invenzioni di mondi artificiali futuri che si basano su esperienze passate, sempre per conoscere e lavorare sulla nostra parte oscura dell’intelligenza, con coraggio, la virtù dell’autorealizzazione.

Il coraggio di essere se stessi e il coraggio di far parte di qualcosa sono aspetti interdipendenti. Con la partecipazione, una persona diventa capace di affermare se stessa, sia come individuo che come membro di una società. Il coraggio richiede una centratura su se stessi, senza questa qualsiasi sforzo sarà vano e significa agire per la propria auto-realizzazione, trasformando la propria coscienza. Scegliendo di non muoversi secondo il proprio essere, si rischia solo l’autodistruzione.