La consapevolezza e il suo paradosso

Più una persona è consapevole, più livelli di azione lo dividono dal mondo. Il distanziamento progressivo dal mondo esterno è semplicemente il prezzo da pagare per conoscere qualsiasi cosa se non l’intero mondo.

Più profonda e ampia è la nostra consapevolezza del mondo, più complessi diventano i livelli di azione necessari per ottenere ulteriore consapevolezza (Roots of Languages – Bickerton).

Quando ci allontaniamo dalla visione convenzionale del mondo, creiamo una nuova consapevolezza, perciò saper agire diventa una modalità di conoscere ancor di piu il mondo, una conoscenza superiore. Se si nega il paradosso della consapevolezza si rischia di fallire una maggiore consapevolezza. Apriamoci perciò alla creatività per una maggiore comprensione del mondo. La rigidità mentale è figlia del conformismo sociale, dell’educazione inculcata secondo modelli storici. Il modello positivista tende invece a costruire certezze in un’esistenza incerta.

Il pensiero è confuso, molte prospettive vengono ignorate. La democrazia, ad esempio, viene ritenuta un valore assoluto, esportabile anche con l’uso delle armi per schiacciare altre pratiche comunitarie ben piu degne. La logica del profitto e della concorrenza è un’altra “verità assoluta”, distruggendo modelli basati sulla solidarietà e sullo scambio di beni e prodotti. Il tutto a favore di un impoverimento culturale  sempre piu dilagante.

La democrazia non è di certo ciò che vediamo. Chi riguarda il problema? E’ la democrazia che ha fallito o sono coloro che non riescono a vedere la democrazia nella sua interezza. I governi occidentali sono realmente così superiori per poter decidere le sorti di altri popoli obbligandoli ad accettare la loro democrazia? La loro presunta superiorità non nasconde forse una grande debolezza alla base?