Il tempo, lo spazio e l’energia

Noi ci muoviamo nello spazio e per farlo consumiamo energia e tempo, possiamo perciò dire che i due concetti sono complementari tra di loro.

Il tempo che passa è sinonimo di saggezza, invecchiamento, di esperienze che insegnano, o quantomeno, dovrebbero farlo e anche di stimolo, perché siamo incalzati all’azione dal tempo che passa. Lo spazio e il tempo sono relativi alla dimensione della nostra esistenza.

Durante i trattamenti pranici e la meditazione, sperimentiamo un altro sentire, dove lo spazio e il tempo diventano relativi, così alterati da scomparire. Lo stato di coscienza di chi medita e di chi fa o riceve il trattamento pranico è totalmente avulso dal sentire il tempo nella sua progressione.

Gli stati mentali che si raggiungono producono onde Alfa e Theta. Possiamo definire il ritmo Alfa ritmo-pulsazione. Regola le nostre percezioni, è il nostro orologio biologico. Le onde Alfa sono calmanti, simile ad un dormiveglia, rilassati ma vigili.

Questa è la condizione ideale per il paziente che assorbe il prana. Lo stato Alfa ci porta in un altro piano di coscienza, dove si acquisiscono cognizioni sottili, senza la sensorialità ordinaria. Poiché la meditazione e la concentrazione dell’operatore pranico fermano il pensiero, possiamo dire che l’assenza del pensiero ordinario ci porta in una dimensione senza tempo e, di conseguenza, senza spazio. In questo modo non siamo più nella dimensione del muoversi per avere ma siamo in una dimensione molto dinamica del sentire quello che siamo.