Come l’energia intenzionale trasforma il caos in ordine superiore

Il benessere olistico o totale è l’armonia che si raggiunge quando i nostri vari piani sono allineati, ovvero il piano fisico, emotivo, mentale e spirituale, quando sono egualmente sviluppati, con consapevolezza, con ordine.

Noi ci evolviamo secondo una spirale che alterna momenti di ordine a momenti di caos e sono proprio queste ultime situazioni che ci  permettono di lavorare al fine di raggiungere un più alto livello di ordine.

Il caos è negativo solo se rimaniamo invischiati e non riusciamo ad aprirci un varco, ristrutturandolo in una nuova forma di ordine superiore.

Nell’antica mitologia greca, è dal Chaos che nascono i primi Dei, e da esso tutto si sviluppa. Quindi è inteso come una matrice universale.

Immaginiamo di esserci abituati ad una vita sregolata sia in orari che in assunzioni di droghe ed alcool. Persistendo nel disordine, sicuramente arriveremo a livelli di malessere tali da cronicizzarlo in breve tempo. Dovremmo avere la capacità e la consapevolezza di dire a noi stessi che così non po’ andare, che siamo isolati, che ci stiamo autodistruggendo.

E’ proprio la capacità di avere ed eseguire intenzioni che viene meno nei tossicodipendenti.

Rinunciando a queste sregolatezze, creiamo i presupposti per un lavoro sui noi stessi che ci porterà ad un livello superiore di ordine e questo si esprimerà su tutti i piani.

Se siamo in grado di utilizzare in modo positivo le intuizioni che ci arrivano dal quel momento di caos, ci evolveremo ad un grado più alto di benessere sia fisico che psichico e questo nuovo  livello sarà fondato sulla nostra diretta esperienza del disordine.

II ciclo di ordine-disordine-ordine, avviene continuamente nella nostra vita, a vari gradi, per questo motivo è estremamente importante imparare ad evolverci attraverso di esso, attivamente, cioè prendendo noi in mano le redini dell’evoluzione, secondo la bellissima immagine indiana dell’eterno auriga, cioè della coscienza superiore, che tiene nelle mani le redini dei cavalli da cui è trainato il suo cocchio.

Prendiamo ad esempio una discussione di lavoro dove ognuno dei due espone il proprio pensiero con il fine di prevalere sull’altro, sottraendogli energia. Alla fine della discussione si avrà un vincitore e un vinto.

Quest’ultimo si ritroverà impoverito di energia e, se non si sofferma ed elabora con consapevolezza, cercherà una situazione nella quale sia capace di rivalersi, imponendosi sui più deboli,  solitamente qualche familiare o subordinato.

Se ci riesce, anche questi, a loro volta, cercheranno di recuperare l’energia a spese di qualcun altro, e così via, di peggio in peggio, si guasteranno tutti i rapporti interpersonali per contagio.

L’abitudine, magari inconsapevole, di sopraffare, di imporsi su di un altro, è il metodo più veloce per accrescere la propria energia ma anche il più deprecabile e meno sostenibile e, se vogliamo essere franchi, il più immaturo.

Insomma, se ci si ritrova sopraffatti da un antagonista più forte e perciò deprivati di energia e autostima, invece di portare avanti, per tutto il resto della giornata, questa condizione, sarebbe più opportuno fermarsi ed ammettere che si sta sperimentando un momento di caos dal quale vogliamo uscire il più velocemente possibile.

Il caos, il disordine, portano inevitabilmente a stress e malesseri che vanno ad indebolire la nostra energia fisica e psichica e sbilanciano, di conseguenza, anche il piano mentale, emotivo e spirituale.

Impariamo allora a produrre nuovi pensieri e nuovi sentimenti, riscriviamo la nostra reazione, visualizzando il nostro recentissimo vissuto come se avessimo una lavagna luminosa, una lavagna di energia davanti a noi.

Scriviamo su questa lavagna immaginaria la nostra reazione al fatto accaduto e, lentamente e consapevolmente, cancelliamo queste parole, partendo dal basso a destra, spostandoci verso sinistra, riga per riga, concentrandoci sul cuore.

Riscriviamo come avremmo voluto fossero andate le cose, con rispetto di noi stessi e delle persone con cui abbiamo a che fare. Concentriamoci sull’armonia collettiva. Cerchiamo un altro punto di vista, pensiamo a come e cosa possiamo fare per accrescere la nostra forza e la nostra capacità, per non farci intrappolare in un’altra situazione di disordine e recuperare la ns autostima. Ebbene, per questo scopo, per uscire dall’angolo, dal senso di passività che segue l’esperienza di essere stati battuti, magari ingiustamente, la manovra psicologica più potente, che subito ci fa risentire attivi sulla realtà, è il perdono, è il lasciare andare la rabbia e il desiderio di rivalsa e lo stesso sentimento di ingiustizia che aspetta vendetta. Perdonare è l’esercizio di un potere superiore alla “sconfitta” che abbiamo patito. E’ il vero e proprio esorcismo della sconfitta. Un perdono che dev’essere profondo, sentito e non puramente verbale.

Impariamo a lavorare, a gestire i nostri rapporti al fine di sviluppare e migliorare ciò che facciamo e che fanno gli altri in sinergia, ascoltando e rispettando le idee altrui,  per una crescita reciproca, per un benessere olistico, per un livello più alto di ordine.

Facciamo di Coscienza ed Intenzione gli architetti del nostro nuovo SE’.