Che significato ha il Natale?

Siamo sicuri di conoscere il vero significato del Natale?

Molto probabilmente no, visto che ci è sempre stato insegnato che è il giorno della nascita di Gesù di Nazareth anche se testi antichi dimostrano che la vera data di nascita sia avvenuta nel mese di settembre.

Ma allora perché si festeggia il 25 dicembre?

Facciamo un passo indietro e torniamo agli Antichi Egizi.

Gli Egizi veneravano Orus il dio Sole, che combatteva ogni giorno la sua battaglia contro Set dio dell’oscurità.

Orus a cui viene ad esempio la parola Ura ad indicare il percorso del dio attraverso il cielo. O la parola orizzonte che in inglese horizon significa Orus è sorto.

E’ nato il 25 dicembre, e la sua nascita è accompagnata da una stella dell’Est, seguita dai grandi faraoni per portargli dei doni.

Vi ricorda qualcosa?

Orus è stato battezzato a 30 anni. Ha avuto 12 discepoli, ed è stato tradito da Tifon quindi è stato crocifisso e dopo 3 giorni risorto. Ma non siamo nella Palestina della dominazione romana, ma in Egitto ben 3000 anni prima di Cristo.

Ma le coincidenze continuano.

Attis il dio della Frigia, nato da una vergine il 25 dicembre, poi crocifisso e risorto.

Krishna dio dell’India, nato da devaghi, una vergine il 25 dicembre, accompagnato da una stella anche lui crocifisso e risorto.

Dioniso dio greco, nato il 25 dicembre, autore di miracoli crocifisso e poi risorto.

E ancora Mitra dio della Persia. Nato il 25 dicembre, con 12 discepoli, morto e quindi risorto dopo 3 giorni.

I più volenterosi tra di voi possono cercare la data di nascita di Buddha, Zoroastro, Odino, Bali, Indra, Prometeo e centinaia e centinaia di altre divinità.

Ora, quello che lega insieme tutte queste religioni o credenze pagane ha un’origine totalmente astronomica, e cioè il fatto che il 24 dicembre la stella dell’Est Sirio – ovvero la stella più luminosa del cielo – si allinea perfettamente con le 3 stelle della cintura di Orione e queste 3 stelle sono ancora oggi chiamate i 3 Re.

Se tracciamo una linea immaginaria la notte del 24, unendo le 3 stelle con Sirio, la linea toccherà l’orizzonte proprio nel punto in cui la mattina del 25 dicembre sorgerà il Sole ovvero il nostro dio.

Cosa vuol dire questo?

Bhe’ è evidente. I 3 Re seguono la stella dell’Est che li porterà fino al luogo in cui nasce il dio. E non solo.

Il 22 dicembre, il giorno del solstizio d’inverno nell’emisfero Nord, il Sole – dopo essersi mosso verso Sud per 6 mesi – raggiunge il punto più basso sull’orizzonte dove resterà per 3 giorni. In quei 3 giorni il Sole rimane in prossimità di una costellazione molto particolare che si chiama Croce del Sud.

Poi, il 25, il suo viaggio nella volta del cielo ricomincia a muovere verso Nord, per tornare ad alzarsi sempre di più sull’orizzonte.

Sono sicuro che già avete capito.

E’ il nostro dio Sole che muore. E muore sulla croce. E poi vi resta immobile all’occhio nudo per 3 giorni. E infine – come tutti o quasi tutti gli dei dell’umanità – risorge.

E questo Sole questo dio cosa fa durante tutto il periodo dell’anno?

Viaggia. Naturalmente attraverso le 12 costellazioni che sono incarnate nei 12 Apostoli, nelle 12 Tribù d’Israele, nei 12 fratelli di Giuseppe, i 12 Giudici, i 12 grandi Patriarchi, i 12 Re d’Israele.

Qualcuno ricorda l’età di Gesù quando parla con i saggi nel Tempio?

Certo 12 anni.

Se guardate tutta l’iconografia medioevale, vedrete sempre Gesù con la testa inscritta in un cerchio e una croce.

Quel cerchio non è altro che un simbolo pagano, la croce dello zodiaco, e Lui il Salvatore il Figlio di Dio, non è altro che il Sole che sta al centro del simbolo.

Tutto questo nella frenesia degli acquisti, nelle vostre piccole storie quotidiane, nelle preghiere di Natale della Chiesa, è stato completamente dimenticato se non addirittura nascosto.

Siamo figli della Natura, adoratori delle cose del cielo, e nell’antichità si sapevano anche se in modo diverso da oggi.

Ma la sapienza antica non muore mai. E questo dimostra quanto gli uomini sulla Terra, spogliati dalle culture successive, degli eccessi religiosi – che nascondevano sete di potere e guerra – siano tutti in fondo essere minuscoli, paurosi e tremendamente uguali.

Ma in fondo in fondo è importante che il Natale sia nei cuori più che su tradizioni errate.

Buon Natale a tutti.